Nel mese di luglio, gli abitanti di Roma e Milano hanno sperimentato numerosi blackout che hanno lasciato interi quartieri delle città senza elettricità. Le principali testate locali e nazionali hanno riportato la notizia, mettendo in evidenza i numerosi disagi che hanno colpito i residenti, le attività commerciali, gli uffici e i servizi essenziali.
La causa dei blackout a Roma e Milano è la stessa: le alte temperature hanno comportato un importante aumento della domanda di energia elettrica, dovuto all’utilizzo intenso e prolungato dei condizionatori.
A Milano, Unareti ha rilevato un aumento repentino dei consumi del 30%. A Roma, Areti ha registrato il raggiungimento della potenza massima distribuita di 2.000 MW.
I blackout ripetuti sono dovuti alla concomitanza di due fattori: da un lato il sovraccarico della rete dovuto all’aumento della domanda di energia per rinfrescare gli ambienti, dall’altro, alle alte temperature che, surriscaldando l’asfalto, danneggiano più facilmente la rete elettrica.
Per questo motivo i distributori lavorano costantemente per mantenere la rete elettrica stabile e resiliente, assicurando un servizio di pronto intervento sul territorio, soprattutto in estate.
Per prevenire situazioni simili in futuro e mantenere la rete stabile quando aumenta la domanda di energia, i distributori stanno sperimentando progetti innovativi di flessibilità locale.
La flessibilità locale riguarda l'uso intelligente dell'energia all'interno di una determinata zona o comunità. La domanda e l'offerta di energia, infatti, possano essere gestite in modo più dinamico e flessibile grazie alla collaborazione di chi possiede un impianto fotovoltaico e un sistema di accumulo.
Nei servizi di flessibilità locale, l'energia contenuta nelle batterie di accumulo delle persone che decidono di aderire può essere immessa in rete quando c'è molta domanda, oppure può essere prelevata dalla rete per ricaricare la batteria quando c'è troppa energia in circolo e poca domanda.
In questo modo, la rete resta più stabile e sicura grazie alla condivisione di energia proveniente da fonti rinnovabili, evitando blackout e possibili disservizi per tutta la comunità.
I progetti di flessibilità locale sono in via di sperimentazione in diverse regioni italiane e i proprietari di impianti fotovoltaici con batteria potranno partecipare e ricevere un vantaggio economico ulteriore rispetto ai pagamenti del GSE per l’immissione dell’energia in rete.
Presto anche gli iscritti My Solar Family, che risiedono nell’area metropolitana di Roma e che possiedono il fotovoltaico e la batteria di accumulo, potranno accedere insieme a Plenitude al progetto sperimentale RomeFlex, promosso da Areti, e contribuire alla stabilità della rete con l’energia immagazzinata nella propria batteria, ricevendo in cambio un ulteriore vantaggio economico.
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3 Commenti
Buon giorno,
Su Milano e hinterland sono attivi progetti simili a questo?
Grazie
Abito a Roma ed ho un impianto da 5kw in un quartiere densamente abitato. La mia media di export in rete è del 50% di quanto prodotto. Sarebbe da classe politica intelligente, incentivare chi esporta la sua produzione in rete, dando vantaggi immediati al distributore alleggerendo situazioni di maggior carico. Invece si pensa di eliminare l'ssp, disincentivando ulteriormente il fotovoltaico. Sono gli impianti nelle aree urbane quelli da incentivare, molto meno quelli nelle campagne.
Se davvero si vuole stimolare la produzione di energia da fonti rinnovabili per sostituire i combustibili fossili occorrerebbe abbassare la tassazione sull'energia condivisa. Per molti una tassazione al 43% spinge a mettere appena pannelli sufficienti per la propria casa, senza realizzarne per offrirne ad altri utenti.