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ENERGIE POSITIVE

Comunità dell'Energia Rinnovabile: a che punto siamo in Italia?

03 Agosto 2021
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Tra la fine del 2020 e l'inizio del 2021 abbiamo iniziato a scrivere su questo magazine i primi capitoli della storia delle Comunità Energetiche in Italia:

La rivoluzione delle Comunità dell'Energia: cosa sono, quali incentivi e quali vantaggi

Comunità dell'Energia Rinnovabile: quale futuro per chi ha già un impianto fotovoltaico?

Dopo oltre sei mesi torniamo sull'argomento per cercare di capire insieme come si sia evoluta la situazione sul territorio, soprattutto con la speranza di trovare novità rilevanti e opportunità per chi già conosce tutti i benefici del fotovoltaico.

Quello che è emerso dalla nostra ricerca è un fenomeno che inizia a nascere e svilupparsi, dal quale emergono già le prime realtà virtuose, ma che ancora risente di un certo immobilismo, probabilmente collegato agli aspetti normativi e tecnologici ancora in via di definizione.

Ma andiamo con ordine e partiamo subito dalle buone notizie sui progetti pilota. 

Le prime buone notizie sulle Comunità delle Energie Rinnovabili arrivano dal Sud Italia

Puglia, Calabria, Sicilia, Campania, Sardegna sono tutte regioni in cui sono già state approvate le prime leggi regionali per sostenere la costituzione di comunità di prosumer (produttori-consumatori di energia generata da fonti rinnovabili).

La Regione Puglia, ad esempio, ha previsto anche un contributo per la predisposizione del progetto e di tutta la documentazione necessaria nelle fasi preliminari di costituzione della comunità

Napoli sta nascendo, invece, la prima comunità energetica e solidale d’Italia. Una “joint venture” tra Legambiente, la Fondazione Famiglia di Maria e 40 famiglie di San Giovanni a Teduccio alla prese con situazioni di povertà energetica. A sostenere l’investimento la Fondazione per il Sud sul cui tetto è stato installato un impianto di produzione da 53 kw che produrrà energia che sarà condivisa dalle famiglie del quartiere, mentre Legambiente avvierà percorsi di educazione ambientale e cittadinanza attiva. L’energia prelevata dai membri della comunità, attraverso dei dispositivi installati nelle abitazioni, verrà considerata dal Gestore come “energia condivisa” e pertanto incentivata. 

A Ferla, piccolo borgo in provincia di Siracusa, è nata la prima comunità energetica della Sicilia, grazie all’azione congiunta del Comune, dell’Università di Catania e dei cittadini che, dopo un percorso partecipativo, hanno deciso di aderire alla comunità coniugando risparmio economico e sostenibilità.

In Basilicata troviamo la comunità energetica di Tito, provincia di Potenza, e nel Salento quella di Melpignano. In Sardegna ci sono già le comunità energetiche di Borutta, Nule, Villanovaforru e Ussaramanna.

Comunità delle Energie Rinnovabili: la situazione nel Nord Italia

Al Nord Italia, invece, si distingue per il virtuosismo in materia il Veneto, la cui Giunta Regionale ha da poco proposto un disegno di legge con l'obiettivo di promuovere la figura giuridica delle comunità energetiche e dei gruppi di autoconsumatori da fonti rinnovabili e favorirne la creazione, stanziando 550.000 euro. Al momento in questa regione risulta già attiva la Comunità Energetica Agricola del Veneto, supportata da Coldiretti che fornisce energia agli agricoltori della Comunità e agli Uffici di Coldiretti.

Anche il Piemonte ha già le sue prime leggi regionali sul tema ed è proprio in questa regione che si trovano due tra le più note Comunità dell'Energia Rinnovabile italiane. Quella del Comune di Magliano d'Alpi (sorta già alla fine del 2020) e quella di Pinerolo, considerata la prima comunità energetica condominiale d'Italia, oltre che tra le migliori case history a livello internazionale. Quella di Pinerolo è stata infatti presa d'esempio più volte come modello da replicare per la creazione di smart cities a partire dalle comunità energetiche realizzate all'interno degli edifici residenziali. 

Comunità delle Energie Rinnovabili in Italia: cosa potrebbe andare meglio?

Al momento non c’è un elenco o un censimento completo che possa restituire una fotografia aggiornata del fenomeno in questa sua fase iniziale, nè esiste un osservatorio nazionale in materia. Diventa quindi molto difficile poter seguire l'evoluzione della situazione in tempo reale: le uniche fonti ufficiali in merito sono la rassegna stampa (principalmente legata a magazine locali) e i siti web delle realtà istituzionali coinvolte nei vari progetti.

Per questi motivi potrebbero essere già stati attivati (o in via di attivazione) altri progetti pilota di cui ancora non si hanno notizie. 

Per concludere riteniamo positivo che diverse Regioni abbiano già recepito la normativa nazionale e abbiamo emanato leggi per favorire la creazione di comunità energetiche, così come crediamo che la normativa nazionale attualmente in vigore favorisca la nascita di progetti precursori che consentiranno di verificare la fattibilità tecnica ed economica delle comunità energetiche.

Sarà proprio grazie a questi primi progetti e ai loro risultati che sarà possibile perfezionare la normativa e, se tali risultati saranno positivi, anche estenderla affinchè sempre più persone, come ad esempio chi ha già un impianto fotovoltaico, possano partecipare attivamente al futuro dell'energia. 

Vi terremo aggiornati perchè, in questo caso, l'argomento vi riguarderà sempre più da vicino!

 

 

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