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Reddito energetico, stanziati 200 milioni. Energie rinnovabili anche per le famiglie in difficoltà

26 Giugno 2020
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In Italia i dati parlano chiaro, molte famiglie hanno ancora difficoltà a riscaldare e climatizzare la propria casa: secondo un rapporto dell’ISTAT del 2018, la popolazione italiana per il 16% ha questo problema.

Sarà possibile in un futuro prossimo ridurre fino a eliminare questo gap economico e sociale?

Se bene ricordiamo, l’Unione Europea nel suo Green New Deal, manifesto programmatico sugli obiettivi e sulle strategie per sviluppare un’economia più florida e sostenibile, ha affermato il concetto di inclusione di tutti i cittadini in un sistema avanzato e giusto.
Tutti dovrebbero avere accesso a questo sistema, nessuno escluso: i paesi meno avanzati devono avere il giusto sostegno per far parte di questo grande sistema virtuoso.

L’Italia sta finalmente muovendo i primi passi in questa direzione.

 Pochi giorni fa infatti, il Sottosegretario alla Presidenza Riccardo Fraccaro ha comunicato l’istituzione del reddito energetico per le famiglie meno abbienti: tutti coloro che non possono permettersi di accedere alle energie rinnovabili e non possono autoprodurre l’energia elettrica avranno uno strumento a propria disposizione. 

 L’obiettivo risulta proprio quello di sostenere chi è in maggiore difficoltà economica e renderlo partecipe della transizione verde e sicura

Da progetto a Delibera 

Il progetto inizialmente è stato testato solo su alcuni comuni italiani.
Il comune di Porto Torres, per esempio, è stato uno dei primi a usufruire del fondo economico per installare sulle abitazioni delle famiglie meno abbienti dei pannelli fotovoltaici sfruttabili per l’energia, a titolo totalmente gratuito.
Grazie a questo intervento i cittadini hanno potuto sperimentare l’autoproduzione di energia elettrica e beneficiato di un risparmio in bolletta di circa 150 euro annui oltre che di un miglioramento della qualità della vita.

Il progetto risulta molto interessante anche perchè il fondo da stanziare è rotativo.
Infatti l’energia prodotta dall’installazione dei pannelli fotovoltaici e poi ceduta in rete, va a creare risorse che ricostituiscono il fondo per l’acquisto di ulteriori nuovi impianti. 

I risultati del test sono stati così positivi che hanno convinto il Dipe, Dipartimento per la Programmazione Economica di Palazzo Chigi ad estendere il finanziamento a tutte le regioni d’Italia.

Si è infatti approvata con la delibera pubblicata in Gazzetta Ufficiale dello scorso 4 giugno, l’integrazione finanziaria al Piano operativo “Imprese e competitività” del Ministero dello sviluppo economico di 200 milioni di euro per l’istituzione di un fondo nazionale dedicato al reddito energetico da destinare all'installazione di impianti fotovoltaici sulle abitazioni delle famiglie meno abbienti.

I benefici del reddito energetico 

I benefici sono sicuramente quello economico: ci si aspetta infatti una riduzione dei consumi elettrici e un notevole risparmio sulle spese in bolletta

Anche le famiglie più svantaggiate potranno quindi avere accesso alle energie rinnovabili a costo zero e dare il loro contributo per la sostenibilità e la riduzione le emissioni di CO2 in atmosfera.
Tutti i cittadini saranno coinvolti nella transizione verde e potranno partecipare al raggiungimento degli obiettivi climatici  dettati dall’Unione Europea.

Ci saranno probabilmente tanti passi da fare e altri provvedimenti da prendere per permettere a tutti di accedere alle energie rinnovabili.
Ci auguriamo, però, che questo sia di grande esempio per tutti i quei Paesi del mondo che  ancora oggi tentennano nel prendere posizione e nell’attuare strategie per combattere l'inquinamento e la povertà energetica.

 

 

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