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Piano 20 20 20 per il Clima: l'Italia ha raggiunto il target?

14 Febbraio 2020
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Finalmente è arrivato il 2020l’anno considerato da tutti quello “della svolta”, importante per gettare le basi di uno sviluppo solido e meno inquinante. 

In questo articolo, vediamo in che modo l’Italia ha raggiunto gli obiettivi imposti dall’UE nel “Piano 20 20 20 per l’Energia e il Clima”, e quali saranno i prossimi passi nel processo di transizione verso un’economia stabile e sostenibile.

“Piano 202020” dell’UE: cosa prevedeva? 

Il "Piano 20 20 20 per il Clima e l'Energia" è una direttiva emanata dall’Unione Europea entrata in vigore nel giugno 2009 per promuovere l’utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili tramite obiettivi vincolanti per tutti i Paesi membri, in allineamento con il protocollo di Kyoto.

All’interno della Direttiva 20 20 20, l’UE ha dettato i target medi di sostenibilità da raggiungere entro il 2020 e prevedono di:

  • alzare al 20% la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili;
  • portare al 20% il risparmio energetico;
  • ​ridurre le emissioni di gas serra del 20%.
     

I valori fanno riferimento all’arco temporale che va dal 1990 ad oggi e rappresentano un target medio per l’UE.

Quali obiettivi ha raggiunto l'Italia?

L’Unione Europea ha imposto ad ogni Paese un target minimo da raggiungere, necessario per contenere il livello di emissioni inquinanti registrate dal 1990.

In italia i  progressi di maggiore rilievo sono quelli riscontrati nel settore delle rinnovabili.
Il consumo di energia alimentata da fonti rinnovabili, infatti, è cresciuto al 18,27% (il target imposto dall'UE era del +17%).
E così, le azioni esortate dall’UE ad abbandonare pian piano le fonti fossili, si stanno facendo sempre più concrete

Un altro obiettivo cruciale per l’Italia riguardava l’efficienza energetica.
È importante adeguare la tecnologia, le infrastrutture e tutti i sistemi produttivi per un risparmio energetico ed economico così da limitare l’impatto ambientale.
In Italia la riduzione del consumo di energia primaria rilevata (rispetto al 2005) è di circa il 14,2%

L’ultimo dato preso in analisi riguarda il contenimento del livello di emissioni di CO2 nell’atmosfera.
Questo calo si attesta al +19,28% rispetto gli anni '90 (obiettivo minimo -13% rispetto al 2005, anno di picco dei livelli di emissioni), di conseguenza l’obiettivo si considera raggiunto.
 


Fonte: ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), http://www.isprambiente.gov.it/

UE: quali i prossimi target per limitare le emissioni di CO2?

Più ambiziosi i target che si è prefissata l’UE in scadenza nel 2030.
Eccoli di seguito:

  • alzare la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili al 32%;
  • aumentare l’efficienza energetica fino ad almeno il 32,5%;
  • una riduzione delle emissioni di CO2 di almeno 40%;

Anche in questo caso ogni paese membro avrà un proprio obiettivo minimo da raggiungere.

Per capire meglio quanto il nostro paese sia determinato a raggiungere i target analizzeremo nei prossimi articoli il PNIEC (Piano Nazionale Integrato per l'Energia e il Clima), ossia il documento che raccoglie le azioni, le prospettive e le risorse che verranno impiegate dal Governo italiano nel prossimo decennio.

Perplessità, cosa non è stato completamente raggiunto

Un dato che desta particolare perplessità soprattutto all’interno del comparto ambientalista (WWF, Greenpeace, ecc..) è la tendenza di riduzione di emissioni calcolata dal 1990 ad oggi: -1% all’anno.

Infatti il prossimo obiettivo imposto dall’UE prevede una recessione annuale delle emissioni pari all’1,7% annualeValore molto più alto, come appena visto, rispetto la tendenza che l’Italia è in grado di raggiungere oggi.

“Di questo passo siamo davvero in grado di ottenere i nuovi risultati auspicati?”

In conclusione, il resoconto dei dati dà una chiara dimostrazione che, a partire dall'adozione del protocollo di Kyoto, sia emersa tanta consapevolezza e tanto impegno e si siano fatti già dei passi importanti.

La strada da percorrere per strutturare un’economia pulita e solida però è ancora tanta e gli obiettivi proposti dall'UE molto ambiziosi.

Staremo a vedere, con attenzione, i progressi.

 

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