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Comunità energetiche: quale futuro per chi ha già un impianto fotovoltaico?

20 Gennaio 2021
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In un articolo pubblicato a novembre abbiamo iniziato a parlare di Comunità dell' Energia Rinnovabile e di Autoconsumatori Collettivi. Si tratta di nuovi importanti modelli all'interno del mondo dell'energia, grazie ai quali privati cittadini, associazioni ed imprese commerciali potranno utilizzare impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili e autoconsumarla, condividendola tra di loro e ottenendo un nuovo incentivo da parte del GSE per l'energia consumata collettivamente.

Una vera e propria rivoluzione che porta i proprietari di impianto fotovoltaico a trasformarsi da soli autoconsumatori a parte attiva di un processo di condivisione dell'energia con tutta la comunità.

Per capire e inquadrare il fenomeno abbiamo a disposizione un quadro normativo complesso*, ma visto il potenziale impatto sulla vita dei proprietari di impianto fotovoltaico è importante chiedersi se e come questa rivoluzione interesserà anche chi già possiede un impianto fotovoltaico o solo chi lo installerà d'ora in poi.

Chi ha già un impianto fotovoltaico può entrare a far parte di una Comunità energetica?

Al momento, la risposta è no. Possono entrare a far parte delle Comunità dell'Energia Rinnovabile solo quegli impianti installati dal 1 marzo 2020.

Troviamo infatti riportato sul sito del GSE: "Per l'ammissione al servizio gli impianti di produzione facenti parte della configurazione o che rilevano per la configurazione, devono essere alimentati da fonti rinnovabili, entrati in esercizio a partire dal 1° marzo 2020 ed entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore del provvedimento di recepimento della direttiva UE 2018/2001, avere potenza non superiore ai 200 kW. Sono ammessi solo gli impianti di nuova costruzione o i potenziamenti di impianti esistenti, nel qual caso viene presa in considerazione nella configurazione la sola sezione di impianto aggiunta."

Ma c'è da sottolineare che la frase "entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore del provvedimento di recepimento della direttiva UE 2018/2001" indica che la normativa è provvisoria e al momento riguarda solo chi ha installato un impianto dopo il 1 marzo 2020 e chi lo installerà fino anche non entrerà in vigore il provvedimento. 

Quindi, se nel mio quartiere stanno realizzando una Comunità dell'Energia Rinnovabile, il mio impianto un giorno potrà farne parte?

Come spiegato sopra, visto che la normativa è al momento provvisoria, dipenderà dal recepimento della direttiva UE 2018/2001 e dai i criteri definitivi di accesso. Probabilmente sarà possibile per chi usufruisce dello Scambio sul Posto e vediamo insieme il perchè. 

Lo Scambio sul Posto è, infatti, un contributo, calcolato annualmente in base ad una serie di variabili e che già prevede uno scambio con la rete elettrica. Al momento la normativa, come abbiamo visto, coinvolge solo ed esclusivamente gli impianti installati dal 1 marzo 2020 ma, data la natura stessa del meccanismo dello Scambio sul Posto, bisognerà attendere il decreto attuativo della direttiva 2018/2001 nel contesto delle norme per il graduale superamento dello Scambio sul Posto.

Graduale superamento dello Scambio sul Posto?

Niente panico: la parola "Superamento" non è un termine negativo, anzi! Ci indica, piuttosto, che si tratta di una vera e propria opportunità! Scambiare l'energia con la comunità potrebbe essere molto più vantaggioso rispetto al contributo SSP che si riceve oggi dal GSE. Ecco perchè, quest'anno, abbiamo scelto il tema delle Comunità dell'Energia Rinnovabile quale filo conduttore delle nostre pubblicazioni: passo dopo passo cercheremo di scoprire insieme l'argomento, attraverso articoli di approfondimento dal punto di vista, tecnico, normativo e politico-sociale.

Come ormai sapete, si tratta di un cammino che faremo insieme, sempre più attivi e consapevoli, verso il futuro dell'energia.

 

*quadro normativo complesso: vi è a monte, infatti, la DIRETTIVA (UE) 2018/2001 del Parlamento Europeo dell'11 dicembre 2018 sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili, sulla quale l'Italia sta stabilendo (con i suoi tempi, purtroppo non sempre rapidissimi) la propria disciplina. Al momento, i riferimenti sono l'entrata in vigore del decreto-legge 162/19 (articolo 42bis) e i relativi provvedimenti attuativi, quali la delibera 318/2020/R/eel dell'ARERA e il DM 16 settembre 2020 del MiSE.

 

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